prospettiva plurilingue

PROSPETTIVA PLURILINGUE NELLO STUDIO DI L1 , LATINO E LS
Quando gli alunni apprendono una nuova lingua sia essa antica o moderna devono essere sollecitati ad usare, in un transfer positivo, “i saperi pregressi”, le abilità generali e le consapevolezze già acquisite per la lingua madre e depositate nella propria “memoria” . Chi ascolta o legge un testo in lingua straniera o in latino può richiamare le esperienze di studio della L1 per sfruttare il proprio bagaglio linguistico, in particolare quello lessicale, e trasferirlo alla nuova area di apprendimento. Molte parole della nuova lingua possono essere indovinate, ci sono suoni, vocaboli, forme grammaticali e sintattiche simili o già conosciute che possono essere utilmente “riciclate”.
In settori di conoscenze specialistiche, come le nuove tecnologie o l’area socio-economica, è di grande aiuto sfruttare le proprie pre-conoscenze a livello di lessico specifico. Nella lingua degli affari, ad esempio, si è agevolati dal lessico utilizzato, quali formule di cortesia o vocaboli specifici di particolari situazioni commerciali. In quella dell’informatica, dello spettacolo, della politica delle scienze vi è un continuo travaso di termini inglesi nell’italiano standard, ma facendo attenzione ci sia accorge che molte hanno origine da un lessema latino ( information, introduction, translation, translator, pullation, satisfaction, remote control, mass media, international , istitution, politicaly correct , community, science, scientific, literacy..).
Lo studente si rende conto che in definitiva la nuova lingua non è del tutto “straniera”, che esiste già qualche conoscenza, seppur parziale, tale da poterlo aiutare nel processo di comprensione. Si libera, in questo modo, da ansie e timori verso le difficoltà attribuite alla ricezione di messaggi in lingua straniera. Nello stesso tempo cogliendo in molte parole e famiglie di parole l’origine comune dal latino si rende conto dell’importanza di questa lingua antica che tanto ha influenzato le lingue e le culture moderne. Un’importanza particolare a tale scopo può avere l’analisi di prefissi di origine latina presenti nelle lingue moderne e nello stessa lingua inglese. Naturalmente il mio vuole essere solo un input per un lavoro che nel momento della progettazione e della sperimentazione concreta deve essere necessariamente frutto della cooperazione di più insegnanti e di più discipline.
Come realizzare allora questa educazione plurilingue? Queste le due azioni centrali che si propongono:
promuovere pratiche di educazione alla coscienza plurilingue, che vanno ben oltre il semplice apprendimento linguistico tradizionalmente inteso e passano per una riflessione sul plurilinguismo individuale e collettivo;
coordinare l’insegnamento delle lingue del curriculum: la lingua d’istruzione (che può coincidere o meno con la lingua materna), le lingue moderne, le lingue classiche: tutte concorreranno a formare il sapere linguistico plurilingue. Come ha fatto recentemente notare Martin Dodman. “Sviluppare una competenza plurilingue significa appropriarsi di un insieme di sistemi linguistici che propongono una molteplicità di rapporti fra significanti e significati, mettere i diversi sistemi a confronto, e poter accedere alle enormi risorse culturali che tali sistemi offrono. Questo processo può essere molto benefico per il consolidamento, la flessibilità e il transfer di concetti perché essi non vengono ‘incollati’ unicamente a una sola formulazione linguistica”. ( Cfr.Introduzione da Educazione linguistica in un curriculum plurilingue, Anna Maria Curci e Carmen Dell’Ascenza)
Il rapporto fra il docente di italiano e latino e quello di lingua straniera è spesso problematico con richiesta di aiuti strumentali, a volte, forzati e sbagliati.
Tutti docenti possono diventare mediatori e facilitatori nei processi di comprensione sia scritta che orale favorendo l’incontro fra testo e ricevente.
Un approccio condiviso di tipo laboratoriale può affrontare problemi complessi e interdisciplinari come la motivazione, l’assunzione di responsabilità, l’autonomia dell’apprendimento.