Casella di testo: ESEMPIO DI ANALISI  TESTUALE- CORSO PROTEO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO A CATTADRE MATERIE LETTERARIE- ANNO 1999-
 

 

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

 

                                                         LEGGI  L’ANALISI DEL TESTO LETTERARIO

Eugenio Montale La bufera e altro

 

L’anguilla

Casella di testo: a paradisi di fecondazione,
l’anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l’arsura e la desolazione,
la scintilla che dice
tutto comincia quando tutto pare
incarbonirsi, bronco seppellito;
l’iride breve, gemella
di quella che incastonano i tuoi cigli
e fai brillare intatta in mezzo ai figli
dell’uomo; immersi nel tuo fango, puoi tu
non crederla sorella?
Da:Eugenio Montale, La bufera e altro, i n Tutte le poesie, Mondadori, Milano, 1977
 
 
 
 

 

L’anguilla, la sirena                                                      

dei mari freddi che lascia il Baltico

per giungere ai nostri mari,

ai nostri estuari, ai fiumi

che risale in profondo, sotto la piena avversa,

di ramo in ramo e poi

di capello in capello, assottigliati,

sempre più addentro, sempre più nel cuore

del macigno, filtrando

tra gorielli di melma finché un giorno

una luce scoccata dai castagni

ne accende il guizzo in pozze d’acquamorta,

nei fossi che declinano

dai balzi d’Appennino alla Romagna;

l’anguilla, torcia, frusta,

freccia d’Amore in terra

che solo i nostri botri o i disseccati

ruscelli pirenaici riconducono

 

 

 

ANALISI DEL TESTO

 

<< L’ anguilla >> è uno dei componimenti più significativi della raccolta poetica <<La bufera ed altro>>, che il Montale compose durante la tragedia della seconda guerra mondiale e negli anni successivi,  caratterizzati dalla guerra fredda e dalla disillusione rispetto alle attese di un riscatto dell’umanità.

Il significato si coglie, pur in presenza di un linguaggio ricco di complessi richiami, con immediatezza. L’anguilla, sirena dei mari freddi lascia il Baltico per giungere ai nostri mari, ai nostri estuari, ai nostri fiumi, che  risale nelle profondità  capillarmente da un ramo d’acqua all’altro,  per pervenire in vene sempre più sottili nel cuore delle rocce montuose, filtrando nelle piccole polle d’acqua melmose. Ciò  avviene fino a quando una luce scoccata dai castagni ne rinnova la riproduzione e la vita in pozze d’acqua morta. La parafrasi che ho sopra riportato tuttavia rende solo in parte il significato dei primi 14 versi, che nella strutturazione poetica montaliana formano un unico ininterrotto periodo. Tale periodo, dopo la breve pausa introdotta dal punto e virgola , continua nei versi successivi,  aggiungendo la caratterizzazione dell’ anguilla come << torcia, frusta, freccia d’amore >>, che solo  le pozze d’acqua ed i ruscelli disseccati riconducono a paradisi di fecondazione; seguono altre immagini metaforiche  che connotano i caratteri dell’anguilla  ( l’anima verde che cerca vita là dove solo morde l’arsura e la desolazione – la scintilla che dice tutto comincia quando tutto sembra incarbonirsi- l’iride breve, gemella a quella che incastona le ciglia della donna ). Come non può essere avvertito un sentimento di comune origine con l’anguilla , sorella dell’umanità ?

 

La struttura sintattica , con il suo ritmo continuo ed incalzante , riflette certamente l’ininterrotto trasmigrare dell’anguilla dai mari baltici alle montagne pirenaiche ed appenniniche. Ma il significato subito si estende , per analogia, alla vita dell’umanità che è caratterizzata da una energica volontà di sopravvivenza, mentre è in atto lo scatenarsi delle forze distruttive della storia come si deduce da altri componimenti appartenenti alla << bufera >>. L’anguilla ha quindi  anch’essa una valenza salvifica / simbolica, che però non è più espressione di ancoraggio alla ragione ed ai valori morali più profondi, ma è limitata alla manifestazione dell’istinto a perpetuare la vita.

 

Tale significato che si enuclea dalla lettura   non è solo legato alla parafrasi ed al movimento sintattico del testo, ma si estende chiaramente agli aspetti del significante.

 

A livello lessicale si riscontra la compresenza di parole di registro alto ( iride, sirena, incastonare ) e basso ( pozze, gorielli, melma ) quasi a voler evidenziare l’unione di profano e sacro ed il carattere religioso dell’animale costretto a vivere nel fango. Le parole chiave si muovono nell’ambito di due opposte aree semantiche :

 

1)       Quella della vita (Acqua, mari, paradisi di fecondazione, guizzo, fossi,l uce, scintilla, iride)

 

2) quella del deserto e della morte ( maigno , acquamorta, ruscelli disseccati, desolazione, piena avversa, incarbonirsi, bronco seppellito ).

 

Ciò richiama con immediatezza l’alternarsi di possibilità di morte e di sopravvivenza nel destino dell’uomo e delle altre creature a testimonianza di una condizione esistenziale dolorosa caratterizzata dal male di vivere e dall’opera distruttiva della storia.

 

Pe quanto attiene al livello metrico/iconico, i versi  formati in prevalenza da endecasillibi e settenari con ritmo velece presentano alcune rime che  legano versi a volte lontani ( assottigliati- disseccati , fecondazione- desolazione), a volte vicini ( cigli- figli ), ma soprattutto assonanze e consonanze ( mari- estuari, capello- gorielli, macigo-castagni- Romagna, declinano- Appennino, incarbonirsi- immersi ) che accrescono i richiami fonico/simbolici  e l’onda musicale rapida ed incalzante. Anche la presenza di enjembement consente il prolungamento semantico e ritmo da un verso all’altro in una ininterrotta catena. Tutto quest’insieme di elementi iconici/ metrici/ musicali evidenzia il collegamento fra le parole chiave sia sotto l’aspetto analogico che contrastivo. Nel complesso il componimento assume un’organizzazione morfosintattica e strutturale ascendente nella prima parte ( il viaggio dell’anguilla fino alle vene d’acqua appenniniche) e discentente da verso 15 a v.30, che si conclude con la riflessione morale della sostanziale consonanza  e consanguineità dell’anguilla con l’ umanità.

La comprensione del messaggio poetico montaliano diventa più pregnante ed esaustiva se il componimento viene collegato al contessto intertestuale ed extratestuale  ed all’acuirsi della visione pessimistica dell’autore nel periodo successivo alla II guerra mondiale.

 

Infatti precedentemente al grande conflitto la difesa dei valori morali e della ragione umana era stata condotta in modo determinato e forte, nonostante il pericolo rappresentato dalla mostruisità del fascismo e del nazismo. In << primavera hitleriana >> nonostante  il passaggio di un messo infernale , fra un alalà di scherani ed un golfo mistico acceso e pavesato di croci ad uncino, per le strade di Firenze,  Clizia che conserva lo stesso amore non cambiato guarda ancora in alto verso il sole .Ugualmente in << Nuove stanze>> appartenente alla Occasioni ,  quando  si avvertivano i soffi del vento che avrebbe agitato gli ultimi fili di tabacco e fatto sparire la morgana che in cielo liberava torri e ponti,  resiste e vice il premio chi può opporre  gli occhi di acciaio di Clizia allo specchio ustorio, che accieca le pedine.

Come si può notare la donna angelo  impersona gli alti valori morali e le possibilità di riscatto offerte dalla fede religiosa ; l’obnulimento della ragione, le tragedie più immani non impediscono che questo impegno in favore dell’umanità sia pervicacemente opposto alla violenza ed alla distruzione.

Ma nel periodo della delusione post/ bellica, caratterizzato dalla guerra fredda e dal predominio dei partiti di massa, oltre che dai fenomeni del consumismo e dell’alienazione, i valori etici e religiosi di Clizia sembrano anacronistici. La stessa sopravvivenza della poesia appare in dubbio; e Clizia è pertanto costretta alla fuga. Al posto delle allegorie umnistiche e cristiane, ormai improponibili , troviamo così allegorie di animali che indicano la strada della salvezza non più nella cultura, nell’alto, nei valori cristini della donna Cristofora, ma in basso, nel mondo degli istinti  e dell’eros, nel fango della vita concreta, di cui l’anguilla è emblema.

 

Osservazioni didattico- metodologiche

 

L’analisi condotta a livello del significante e del significato permette di cogliere come la lettura

del testo vada collocata sia all’interno dell’evoluzione della personalità del Montale sia  in rapporto con il contesto storico culturale ( la guerra fredda, l’Italia repubblicana, la massificazione, la perdita di fiducia nella possibilità di rimanere ancorati a saldi valori) . Intorno alla strutturazione e composizione del testo si intrecciano  quindi aspetti storico/sociali/ , i cambiamenti nella visione del mondo dell’autore , il maturare di uno stile tendente a superare le caratteristiche espressive de “ Le occasioni”, caratterizzate da un prevalente monolinguismo.

 

Ma questa complessità di lettura del testo pùò essere , a livello didattico, superata dalla semplicità e chiarezza della fabula allegorica che costitusce la trama essenziale su cui si innestano tutti gli altri aspetti.

 

Per questa ragione e per la particolare predisposizione degli adolescenti a cogliere anche le relazioni simboliche , se esse sono presentate nella forma del racconto, credo che sarebbe opportuno proporre la lettura e l’analisi del testo poetico in una seconda classe del Liceo scientifico.  Il componimento potrebbe essere collocato all’interno di un modulo didattico centrato su  “ la  condizione dell’uomo  del novecento e   sue rappresentazioni  letterarie“. In tale modulo potrebbero certamente rientrare sia opere di narrativa che di poesia, ne indico solo alcune: Dedalus in collegio di Joyce, L’estraneità di Tonio Kroeger di T. Mann, gli Indifferenti di Moravia ( in particolare l’episodio che descrive l’aggirasi di Michele per le strade di Roma in una sera di pioggia),La Metamorfosi di G. Samsa di Kafka, L uomo solo  tratto da  Lavorare stanca ed il capitolo conclusivo della Casa in Collina di C. Pavese, il primo  capitolo di Coversazione in Sicilia di Vittorini che analizza gli astratti furori di Silvestro,  Pagine della Storia di E . Morante, pagine di Oceano mare di Baricco, la poesia  “Non sono un poeta”  di Corazzini, “ Totò Merumeni”  di Gozzano, alcune poesie illuminanti di Penna , “ Il Male di vivere” e “  la Casa dei doganieri” tratte dalle Occasioni , Nuove Stanze  e Primavera hitleriana, Piccolo testamento di Montale, Veglia  e Non uccidete i morti di G. Ungaretti, “ Tindari “ “  Vento del Sud” “ Sul Naviglio”  di S. Quasimodo, “Trieste “ “ Una Capra “  ed Ulisse di U. Saba.  Accanto ai testi letterari proporrei letture storiche e sociologiche, atte a definire le coordinate fondamentali delle problematiche del XX secolo.

Per quanto attiene più specificatamente l’anguila partirei dalla lettura del testo, facendo enucleare agli alunni  la trama fondamentale del racconto allegorico con passaggio successivo al significato profondo . A tal fine proporrei di catalogare tutte le immagini metaforiche che definiscono l’anguilla , facendone notare l’intima coerenza. Di seguito  sposterei l’attenzione sulla sintassi e sulla sua strutturazione lunghissima . Sarebbe facile vederne la relazione con il viaggiare ininterrotto dell’anguilla. La classificazione delle parole chiave secondo relazioni di analogia e di differenza di significato permetterebbe di capire ancora di più il nesso fra significante e significato, spingendo anche ad una generalizzazione di tale metodo interpretativo in altri contesti.

Gli aspetti metrici e la presenza di assonanze , consonanze, enjembement verrebbero fatti analizzare sempre nel loro imprenscindile rapporto con il significato.

Possibilità di apertura verso nuove letture possono essere suggerite dal viaggio dell’anguilla, che richiama il tema dell’inquietitudine e della ricerca di nuovi mondi nella LETTERATURA DEL NOVECENTO ( BASTA PENSARE AL MITO DELL’America in Pavese e Vittorini, all’inquitudine sabiana, ad E. Sereni , allo stesso Ungaretti).

E’ quello da me pproposto un metodo basato sul reticolo concettuale: la strutturazione modulare è pertanto aperta, suscettiva di sempre nuove connessioni nel momento in cui risultano significative per gli alunni. Le  tecniche usate nell’analizzare i testi non deve essere viste fine a sé stesse, ma come strumenti per accrescere la competenza di lettura degli alunni e come stimolo ad aprire la curiosità per nuove letture.