L ‘attualità del latino.

L’ italiano che conosciamo, pur con tutti i cambiamenti che ha subito e le continue assimilazioni da altre lingue, conserva profondamente nel lessico la sua origine dal latino. Volendo riprendere un concetto di E. Auerbach. la lingua italiana è in un certo senso il latino nella sua attuale evoluzione storica. Anche i dialetti costituiscono in fondo delle varianti regionali e territoriali dell’evoluzione del latino .

La comparazione fra italiano e latino può far capire quanta parte del lessico e della civiltà latina permane nella nostra lingua e nella nostra cultura, ma anche quanta parte del passato si è trasformato o è andato perduto.

Dal passaggio dal latino all’italiano a volte la parola italiana deriva non dal latino scritto ma dalla lingua parlata dal volgo come si può vedere dai seguenti esempi:

    La parola italiana orecchie non deriva dal latino scritto auris ma dal vezzeggiativo auriculas usato solo nella lingua orale.

    la parola italiana cavallo deriva dal termine caballus (usato dalla soldataglia) per distinguerlo dal termine classico equis ( cavallo da corsa), da dove poi segue in italiano il termine tecnico equitazione.

    La parola italiana testa non deriva dal termine classico caput ma da testa inteso come testa di coccio usato nella lingua quotidiana.

    Mangiare nn deriva da comedere termine usato nella scrittura ma da manducare (ruminare)

    Cercare non da petere ma da circare ( girare intorno a qualcosa)

    Casa non da domus , termine classico, ma da casa ( capanna dove vivevano le genti rurali).

    A volte il passaggio all’italiano ha comportato l’acquisizione di un significato diverso rispetto alla parola originaria del latino come ad esempio:
    moglie c deriva dal latino mulier , termine che in latino significava donna.
    Invece la parola donna in italiano deriva da ” domina” in latino “padrona di casa“, la persona cioè che organizzava la vita della casa anche attraverso le ancelle.

    Conoscere il latino può aiutare a comprendere molti aspetti della nostra lingua, ma è anche vero il contrario: la conoscenza di molte parole italiana e anche di altre lingue moderne risulta fondamentale per ampliare in modo intuitivo le conoscenze lessicali del latino. Questo ottica plurilinguistica , cioè la capacità di ragionare sui tratti di continuità e discontinuità linguistica con il latino, può essere un elemento metodologico fondamentale nel motivare gli alunni all’apprendimento consapevole del latino.
    Gli aspetti contrastivi fra la lingua antica, che fino a un certo periodo ( secolo XVII d. C.) ha avuto un carattere universalistico e veniva usata correntemente nella letteratura ma anche nei trattati scientifici, e le lingue moderne fra cui anche l’italiano, sono molto importanti per far comprendere l’attualità dello studio di una lingua come il latino, che ancora oggi è variamente presente nella nostra cultura.
    Per averne un ‘dea basti pensare che ancora oggi le lingue neolatine sono parlate da 600 milioni di persone tra cui noi italiani.
    Infatti le lingue neolatine principali sono:

      Il portoghese, parlato in Portogallo, Brasile e in alcune ex colonie portoghesi in Africa:
      Lo spagnolo, parlato in Spagna e in molti pae4si dell’America centrale e meridionale e anche in numerose comunità presenti negli Stati Uniti.
      Il catalano, parlato in Catalogna ( Spagna ) e in piccole comunità della Sardegna;
      Il francese , parlato in Francia, parte del Belgio, della Svizzera, in Val d’Aosta e in Canada;
      Il provenzale, sopravvissuto nel Sud della Francia;
      Il franco – provenzale, parlato nelle Alpi occidentali in Frncia, in Italia e Svizzera;
      Il sardo, parlato nella Sardegna centro – meridionale;
      L”italiano parlato in Italia e parte della Svizzera;
      Il ladino parlato nelle valli alpine occidentali dei Grigioni ;
      Il rumeno , parlato in Romania e Moldavia.

      Ma il contributo del latino non è rilevante solo per l’italiano e le altre lingue romanze o neolatine, che si sono sviluppate in seguito al frantumarsi dell’ Impero Romano dopo le invasioni barbariche. Lo ritroviamo anche in lingue di ceppo germanico come l’inglese soprattutto nel linguaggio tecnico per il prestigio rive4stito dal latino nel campo letterario, filosofico, giuridico , scientifico e anche per gli stretti contatti politico – geografici, che legarono nel Medioevo L’Inghilterra con La Francia.

      Esempi del primo tipo:
      Remote control ( telecomando) da control “remotus” parola latina che significa da remoto , da lontano.
      Imagination : da “imago” parola latina che significa immagine.
      Community: da “comunitascomunità.
      Literature, literacy: da “lytterae” , studi letterari.
      Pollution : da ” polleo – pollesco” latino che significa spargere, nell’aria, nell’acqua da cui inquinamento.
      Quality; da “qualitas qualità.
      Accuse: dal latino “accusareaccusare italiano.
      Mission: dal verbo latino ” mittere” mandare- inviare it. missione.
      Iterdiction: dal verbo latino ” interdicere” it. interdire, interdizione.
      Traslate: dal verbo latino “transfero” it. trasferire , tradurre.

      Esempi del secondo tipo:
      Danger: da ” damnum gerere” it. arrecar danno.
      Date: da ” data“, part. perfetto di dare, formula che indicava la data di consegna della lettera al portatore.
      Grease: dal tardo latino grassusdenso “, ” grasso“.
      Numeration: da ” numeratio -onispagamento in contanti“.
      Salary: da ” salariumrazione di sale“.
      Street: da strata ( via) ” strata lastricata“.
      Torrent: attraverso il francese torrent dal lat. torrensche si secca a periodi“.
      Wall: dall’ agls weall< lat. vallum
      Yesterday: da “hesternus dies ” giorno di ieri”.
      Mass media: che comprende un termine inglese “ mass” più un aggettivo neutrp latino al plurale “medium“.

      Studiare il latino, pertanto, vuole significare scoprire il valore di una civiltà che ha caratterizzato lunghi secoli di storia e ha dato all’umanità il senso della civitas e della civilation attraverso il rispetto delle leggi ( leges in latino) e del diritto ( ius in latino ) e che ha lasciato un patrimonio immenso di beni culturali che purtroppo a volte vengono abbandonati e non curati. Ma significa anche avere uno strumento per capire il collegamento che nel mondo d’oggi esiste fra lingue e culture.